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Tag: racism

Seminars

Formations of difference

adminby adminOctober 8, 2021October 25, 2021

How Italians map, imagine, and learn to categorize other groups based on descent October 19th, 2021 – 11:00 AM University of Trento, Sociology Department – …

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Siamo molto felici di poter accogliere una nuova visiting per le prossime settimane. Vanina Leschziner (University of Toronto) si occupa di teoria sociale, processi di valutazione, e scienza sociale cognitiva. Ha pubblicato, tra le altre cose, At the Chef's Table: Culinary Creativity in Elite Restaurants (Stanford University Press, 2015)Vanina terrà un seminario su "Cognition and Creativity" il giorno 14 giugno 2022, ore 15, sala riunioni del secondo piano. A discutere con lei ci sarà Giuseppe Veltri. Tutte le indicazioni e le modalità per iscriversi qui: webmagazine.unitn.it/evento/sociologia/110437/cognition-and-creativity ... See MoreSee Less

Cognition And Creativity

webmagazine.unitn.it

Chair: Andrea Cossu - University Of Trento Discussant: Giuseppe Veltri - University Of Trento
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Due incontri di discussione la prossima settimana al Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale. 25 maggio archeologia e identità nazionale; 26 maggio letteratura e la nascita dei "classici" (per iscriversi, istruzioni nei commenti).Il 25 maggio, ore 15, sala professori al primo piano, sarà di nuovo con noi Fiona Greenland, che abbiamo già avuto come nostra ospite a ottobre. Fiona (in dialogo con Andrea Cossu e Giorgia Proietti) parlerà di "Ruling Culture: Art Police, Tomb Robbers, and the Rise of Cultural Power in Italy".Il 26 maggio, ore 16, sala professori al primo piano, sarà con noi Alvaro Santana-Acuna, autore di "Ascent to Glory: How One Hundred Years of Solitude Was Written and Became a Global Classic". Una ricerca sulla genesi, scritttura, e circolazione del capolavoro di Gabriel Garcia Marquez che si dipana tra cinque decenni e tutti i continenti. A discuterne, Andrea Cossu e Claudia Demattè. ... See MoreSee Less
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Questo giovedì discutiamo di carcere con Valeria Verdolini - iscrizioni aperte fino a mercoledì sera ... See MoreSee Less

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Do not miss next week's Seminar by Prof. Emeritus Kenneth Liberman on his last book. Starting from coffee tasting, we will take a journey into objectivity and objectivation practices. ... See MoreSee Less

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Oggi si celebra il Giorno della Memoria, nell'anniversario dell'ingresso dei soldati sovietici ad Auschwitz. Possiamo solo immaginare la disperazione e l'abisso umano che trovarono varcandone i cancelli, e le foto dei campi di concentramento sono quelle che mai vorremmo vedere.Il quotidiano L'Adige ha dedicato un'intera pagina alle riflessioni dei docenti di Università di Trento che si occupano di memoria sociale. Ha intervistato anche Andrea Cossu del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, in una conversazione sul rapporto tra memoria e contemporaneità. "La memoria dell'Olocausto - dice Cossu - è una memoria cosmopolita", che travalica le memorie nazionali e si inserisce nel cambiamento epocale da una memoria eroica a una centrata sulla sofferenza e le vittime. "Essa unifica l'Europa da un punto di vista simbolico. Costruisce una memoria fondata sulle esperienze tragiche e il suo punto di vista diventa quello delle vittime, degli incolpevoli". ... See MoreSee Less
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JOB OPENING - MOSCOW CENTRE FOR CULTURAL SOCIOLOGYOur friends and colleagues of the Moscow Centre for Cultural Sociology have opened two positions:- One Postdoctoral Fellow in the Sociology of Culture, Inequality, and Education.- One Assistant Professor of Sociology of Education.The deadline is January 31, 2022, and further information can be found here: ioe.hse.ru/en/ccs/news/541888610.htmlThe new Moscow Centre for Cultural Sociology focuses as a primary interest in "social inequalities and the various ways in which culture informs individuals’ identities, perceptions, rationales, actions, preferences, aspirations and decision-making patterns". ... See MoreSee Less
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La nostra collega Sara Zanatta, sociologa alla Fondazione Museo Storico del Trentino e socia di ACME, è intervenuta nel programma Scritto, Letto, Detto di Rai Storia, per parlare delle narrazioni mediali della Prima Guerra Mondiale. "La prima guerra mondiale - dice Sara - è sempre stata meno narrata e anche più difficile da narrare rispetto alla seconda. I dilemmi morali sono meno evidenti. Questo si ripercuote anche sul modo in cui si organizza la memoria collettiva attraverso i media".Potete guardare l'intervista qui:www.raiplay.it/video/2021/11/Scritto-letto-detto-Sara-Zanatta-Prim-44ebc7fd-9c3f-4165-8028-b6a07e... ... See MoreSee Less

Scritto letto detto - Sara Zanatta - Video - RaiPlay

www.raiplay.it

Giovanni Paolo Fontana intervista scrittori, giornalisti e testimoni. - Un programma di Giovanni Paolo Fontana. Produttore e secutivo Fawzia Moccia
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Ora di pranzo della domenica. Nella rubrica "Calendario civile" di Il Mulino, Andrea Cossu ricorda il giorno in cui per la prima volta un ristorante in Italia ottenne tre stelle Michelin. Era il ristorante di Gualtiero Marchesi, che in quegli anni importava la nouvelle cuisine nel nostro Paese e le dava un impronta italiana. Molti degli chef delle generazioni successive (da Cracco a Oldani, da Crippa a Camanini) si sono formati in quella che è stata una fucina del talento dell'alta cucina italiana.www.rivistailmulino.it/a/12-dicembre-1985 ... See MoreSee Less

12 dicembre 1985: tre stelle Michelin a Gualtiero Marchesi

www.rivistailmulino.it

Il ristorante di Marchesi è il primo in Italia a ottenere il prestigioso riconoscimento: un risultato inseguito per anni che fa emergere lo chef milanese come una figura nuova di imprenditore dell...
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FRESCO DI STAMPA / OFF THE PRESSHere at ACME, we value interdisciplinary work and practice it whenever possible. Our members Gabriele D'Ottavio and Ester Gallo have edited (together with Serena Luzzi) a long forum on "Iconoclasm" that has just been published in the new issue (4/2021) of Contemporanea, one of the leading history journals in Italy. In the forum, Gabriele, Ester, and Serena bring together reflections from history and anthropology to reflect on the phenomenon of physical and symbolic cancellation. Access the Forum here: www.rivisteweb.it/doi/10.1409/102283 ... See MoreSee Less

Rivisteweb: Article Details

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In occasione dell'ultimo seminario ACME, abbiamo svolto una breve intervista con Marco Marzano (Università di Bergamo), sul suo ultimo libro, "La casta dei casti".D: Perché è importante (ancora oggi) esplorare la cultura ecclesiastica, in particolare riguardo alla dimensione della sessualità?R: E’ importante secondo me esplorare, per citare Goffman, la “vita sotterranea delle istituzioni”, integrando l’immagine con la quale le istituzioni si presentano al mondo con la conoscenza di ciò che davvero succede al loro interno. Nel caso della Chiesa Cattolica, le sfere della sessualità e dell’affettività, forse insieme a quella del denaro, sono quelle nelle quali la vita sotterranea è più vivace e complessa e lo è proprio perché l’istituzione si dichiara capace di avere funzionari tendenzialmente privi di una vita affettiva e sessuale, capaci di “addomesticare” fino alla completa soppressione i bisogni e i desideri legati a queste dimensioni. Più è ampio e pervasivo il perimetro delle norme ufficiali, più sarà di risulta ampio e pervasivo il territorio della vita sotterranea.D: Quali sono le sfide e le opportunità dell'affrontare etnograficamente questo tema? Si tratta di un buon metodo per guardare alle discrasie tra dimensione istituzionale e soggettiva nella vita quotidiana?R: Io direi di sì, che i metodi qualitativi sono decisamente i più indicati per affrontare questi temi, anche se non manca qualche esempio di buone ricerche sulla vita affettiva del clero condotte attraverso delle surveys. In generale, mi sembra che sia più semplice raccontare la verità sulla propria vita affettiva in un’intervista che rispondendo alle domande secche di un questionario, che non permettono diciamo di contestualizzare quello che si afferma, di spiegare le circostanze nelle quali è avvenuta quella che è pur sempre una violazione delle norme ufficiali, un vero e proprio atto deviante.D: Che tipo di reazioni ha suscitato la tua ricerca nel mondo accademico e non accademico?R: Direi che è stata accolta molto bene in entrambi i mondi. Nel mondo accademico è stata oggetto di alcune discussioni scientifiche (purtroppo sempre solo online, vista la pandemia) talvolta animate ma in ogni caso per me molto stimolanti e istruttive. Per il resto, cioè fuori dall’Università, ho presentato il libro in numerosi contesti, ricevuto molte recensioni e soprattutto una notevole quantità di emails e messaggi: da parte di seminaristi, ex seminaristi, preti, ex preti, persone che hanno avuto relazioni con preti, semplici lettori. Mi è anche parso di capire che il libro sia sfuggito a pochi sacerdoti, che cioè sia girato moltissimo negli ambienti ecclesiastici, malgrado la stampa cattolica l’abbia quasi completamente ignorato. Ora attendo con grande curiosità, nei prossimi mesi, la sua uscita in Francia e Polonia, la pubblicazione in francese e in polacco. D: In generale la tua ricerca si presenta come una “sociologia pubblica”. Come intendi la figura e il compito della ricerca sociale oggi?R: Mah, posso dirti quello che cerco di fare io come ricercatore sociale: servire la verità, non la verità metafisica, ma quella dell’esercizio della parresia tanto cara ai filosofi greci e a Michel Foucault e oggetto dei suoi ultimi formidabili corsi al College de France. In cosa consiste l’esercizio della parresia? Nel pronunciare delle verità scomode e nell’indirizzarle verso i potenti o verso chi non le vuole sentire, assumendosene ovviamente la piena responsabilità e tutti i rischi. Io sono convinto che le scienze sociali possano fare moltissimo per migliorare il mondo perché sono in grado di offrire delle interpretazioni solide e convincenti degli “elementi strutturali” di molti fenomeni sociali, spiegare il funzionamento di tante istituzioni. Se queste interpretazioni e spiegazioni sono prese sul serio da chi ha il potere di intervenire e di decidere possono essere alla base di cambiamenti non superficiali e non dettati dall’emotività, dalla contingenza. In definitiva è il vecchio sogno illuminista di un mondo guidato dalla ragione. Io credo che abbia ancora un senso. ... See MoreSee Less
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